CONSIGLIO NUMERO 69 – LA FASE DI “RISCALDAMENTO” –

La fase di “riscaldamento” prima dell’attività agonistica, nel corso degli anni, è stata interpretata nei modi più disparati. Si può affermare che il teatrino scenografico pregara al quale gli atleti devono partecipare, connette subito l’immaginario collettivo a disciplina e professionalità. L’interpretazione più classica, dalla quale prende il nome questa fase, vuole che il corpo debba raggiungere una temperatura più alta al fine di migliorare il comportamento muscolare.

riscaldamento

Corse, circuiti e migliaia di movimenti specifici a corpo libero sembrano soddisfare i protocolli di “riscaldamento” di preparatori atletici di mezzo mondo.

Analizzando a fondo tale fase per ottimizzarne i protocolli, però, ci si rende conto che i fondamenti della fase di “riscaldamento ” tradizionale sono errati.

-1- Prima di tutto la fase di “riscaldamento” tradizionale risulta troppo invasiva. Invasiva a tal punto da compromettere qualsiasi seguente fase tecnica. Giovani calciatori, baskettisti, pallavolisti, rugbysti (e in genere chi pratica sport di squadra) pagano per anni questa condizione.

-2- Un semplice termometro permette di capire che la temperatura corporea non aumenta. Talvolta diminuisce. Quello che cambia è la vascolarizzazione conseguente ad un diverso assetto cardiaco, di scambio gassoso polmonare, enzimatico, ormonale, metabolico e del sistema nervoso dei neurotrasmettitori.
IN SOSTANZA LA FASE CHIAMATA RISCALDAMENTO E’ VITTIMA DI UN FRAINTENDIMENTO CHE HA AVUTO INIZIO DAL SUO STESSO NOME.

SOLO LA CONOSCENZA DELLA BIOCHIMICA RIESCE AD INQUADRARE PERFETTAMENTE LA GESTIONE E LA COMPRENSIONE DELLA FASE DI “RISCALDAMENTO”.

QUESTA FASE IN CHIAVE BIOCHIMICA NON SI CHIAMA RISCALDAMENTO, BENSI’ : PREPARAZIONE.

La “preparazione” prima dell’ attività agonistica deve essere più breve possibile.

Deve garantire l’ innesco di tutti i processi metabolici indispensabili alla secrezione di cortisolo, adrenalina e la gluconeogenesi .

esempio:

Nel mondo animale la condizione quotidiana di ATTACCO o FUGA permette la massimizzazione delle facoltà muscolari istantaneamente senza nessun tipo di riscaldamento. Fuggire o attaccare sono il risultato di un rilascio istantaneo di ormoni iperglicemizzanti. IL glucosio prodotto e l’ iperstimolazione del sistema nervoso spingono i corpi da uno stato di “quiete” a uno stato di eccitazione massima.
LA STESSA LEGGE DI SOPRAVVIVENZA GOVERNA ANCHE L’ATTIVITA’ FISICA UMANA. ZERO ECCEZIONI.

Pubblicato da RAFFANIMAL

Strength coach personal trainer master sport specialist, istruttore powerlifting, docente scienze motorie presso istituto aeronautico Mario Calderara, città Verona, cell.:3402490405

Lascia un commento